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domenica 24 Novembre 2024
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Elezioni, la gip De Santis: «Irregolarità possibili anche a comunali ed europee»

La presunta compravendita di voti svelata dalla recente inchiesta della Procura di Bari si sarebbe potuta ripetere in occasione delle elezioni comunali ed europee in programma l’8 e 9 giugno prossimi. Il pericolo della recidiva è sottolineato dal gip che cita un’informativa datata 13 marzo 2024 e allegata agli atti dell’indagine che, tre giorni fa, ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale in occasione delle elezioni amministrative di Grumo Appula e di Triggiano e delle ultime regionali pugliesi.

Ovviamente, quella descritta dal gip è una mera possibilità, visto che agli atti non ci sono indicazioni certe sui candidati da sostenere e in che modo. Certo è, secondo pm e gip, che il gruppo capitanato da Sandro Cataldo, ora agli arresti domiciliari, era rodato e ben organizzato. Nell’inchiesta sono coinvolti Cataldo, marito dell’assessora regionale Anita Maurodinoia che si è dimessa dall’incarico e dai ruoli ricoperti nel Partito democratico dopo aver scoperto di essere indagata. Nel mirino della Procura anche Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano già sospeso dal prefetto, che proprio come Cataldo si trova ai domiciliari e domani sarà ascoltato dal gip.

A questo sistema non sarebbe stata estranea Maurodinoia che, secondo l’accusa, avrebbe preso parte alle due associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale in occasione delle amministrative del 26 maggio 2019, per il rinnovo del Consiglio comunale di Bari, e delle amministrative del 20 e 21 settembre 2020, per il rinnovo del Consiglio comunale di Grumo Appula oltre che del Consiglio regionale della Puglia.

Proprio sugli accertamenti relativi a queste vicende si sofferma la gip Paola De Santis nel provvedimento cautelare nel quale scrive che «sussiste evidentemente anche il requisito dell’attualità del pericolo di recidiva inteso quale occasione prossima favorevole alla commissione di nuovi delitti». La magistrata tiene conto «anche di quanto evidenziato nell’informativa in data 13 marzo 2024 e nei relativi allegati»: un atto che era stato chiesto dalla stessa gip alla Procura durante l’esame del fascicolo, con l’obiettivo di attualizzare le esigenze cautelari.

Dalla lettura del provvedimento cautelare emergono anche le mire espansionistiche di alcuni indagati che puntavano a gestire i fondi europei. Sarebbe il caso di Vito Perrelli che, con l’intercessione di Cataldo, avrebbe fatto pressing affinché il sindaco Donatelli gli concedesse anche la delega alla gestione dei fondi europei del Comune di Triggiano. È il 18 ottobre del 2021 quando Perrelli telefona al figlio Alberto Leo (ora sono entrambi ai domiciliari) e gli dice: «Io gli ho detto di aggiungere a quelle cose che mi ha anticipalo (Cataldo, ndr)… gli ho detto di aggiungere la gestione dei fondi europei perché se riusciamo a fare, ad averlo no, i fondi europei è una cosa che praticamente se sei in grado se c’hai una buona squadra per andarli ad intercettare, hai fatto come dire 100, capito?».

Un passaggio che il gip ritiene «interessante dal punto di vista delle indagini» perché in questo modo a Perrelli sarebbe «garantita la possibilità di favorire, in quel contesto, la realizzazione di un non meglio specificato progetto ideato ed avviato dallo stesso Alberto Leo».

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