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domenica 24 Novembre 2024
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L’Iran avverte Israele. «Vi attaccheremo con il massimo danno»

«L’Iran risponderà con il “massimo danno” nei confronti di Israele dopo l’attentato di Damasco costato la vita al generale iraniano Mohamad Reza Zahedi», il cui funerale si è svolto ieri mattina a Isfahan, nell’Iran centrale. Queste le parole del capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, Mohammad Bagheri, che accusa ancora una volta l’esercito di Tel Aviv dell’attacco.

Zahedi è stato ucciso lunedì scorso in un attacco aereo contro la sede diplomatica iraniana nella capitale siriana, Damasco, insieme al suo consigliere e ad altri cinque ufficiali della Guardia rivoluzionaria iraniana.

L’Iran ha accusato Israele di aver effettuato l’attacco aereo come parte di una campagna militare contro la presenza militare iraniana in Siria, dove i consiglieri di Teheran sono coinvolti nel conflitto nella repubblica araba per conto del presidente siriano Bashar al Assad.

«Questo atto – , ha denunciato il generale Bagheri, – nasce dalla disperazione e non rimarrà senza risposta». Il capo militare ha aggiunto che il suo Paese «deciderà il momento in cui effettuare un’operazione che arriverà quando sarà il momento opportuno e causerà il massimo danno al nemico. Si pentiranno di ciò che hanno fatto», ha detto il generale iraniano in dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa Tasnim. «L’America non avrebbe potuto essere più complice di questo crimine. Non importa se lo ammettono o lo negano, per noi non fa alcuna differenza. La responsabilità principale ricade sugli Stati Uniti e loro devono rispondere per questo». Gli analisti sono incerti sulle basi di lancio di droni e dei missili: le operazioni potrebbero partire anche dall’Iraq o dalla Siria, oppure dal territorio iraniano.

Gli Stati Uniti sono in stato di massima allerta e si stanno preparando ad un attacco da parte dell’Iran che potrebbe avvenire la prossima settimana contro obiettivi israeliani o americani nella regione, in risposta all’attacco contro la sede diplomatica iraniana nella capitale siriana. A renderlo noto è la Cnn, che cita un portavoce del Dipartimento di Stato.

Gli Stati Uniti – ha poi reso noto la stessa fonte – hanno avvertito l’Iran di non utilizzare l’attacco israeliano a Damasco come “pretesto per attaccare personale e strutture statunitensi”. L’avvertimento è stato inviato in risposta a un messaggio di Teheran, ha dichiarato il portavoce, senza fornire dettagli sul contenuto del messaggio iraniano.

Messaggi perentori anche dal Libano: «Ci sarà sicuramente una risposta iraniana all’attacco al suo consolato a Damasco», ha detto Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah. Dicendosi «orgoglioso della relazione e dell’alleanza con l’Iran», il leader sciita ha affermato che «l’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco è un evento cruciale che avrà delle conseguenze».

Nasrallah ha poi ricordato ‘il martire Mohammad Reza Zahedi: «ha vissuto con noi per lunghi anni e ha contribuito enormemente alla resistenza in Libano’. L’asse della resistenza sta per ottenere una grande e storica vittoria», ha aggiunto.

Per il fronte di guerra la giornata di oggi ha un’importanza cruciale. Una delegazione di Hamas si recherà al Cairo per discutere gli sviluppi dell’accordo di cessate il fuoco, ha reso noto una fonte di Hamas. La fonte ha riferito che ci sono stati intensi contatti tra il capo di Hamas Ismail Haniyeh e i mediatori per riprendere i negoziati al Cairo e che Haniyeh ha assicurato ai mediatori che qualsiasi round di negoziati dovrebbe iniziare sulla base di un cessate il fuoco permanente.
Intanto girano voci sul presunto arresto del terrorista Is, che stava preparando un attacco suicida in occasione delle celebrazioni di fine Ramadan

La polizia iraniana ha annunciato che l’uomo è stato arrestato assieme a due complici a Karaj, ad ovest della capitale Teheran. Le forze dell’ordine hanno fermato anche altre otto persone che si trovavano assieme ai sospetti. L’Is aveva rivendicato il duplice attentato dinamitardo compiuto il 3 gennaio a Kerman, durante le commemorazioni nel quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimani. L’attacco aveva fatto oltre 90 morti e 280 feriti.

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